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di carlo darwin 9

signi che — si accettino o si rifiutino le ultime conseguenze del suo sistema — non possono non venire riconosciuti al Darwin da quanti ne hanno seriamente meditate le opere. La paziente analisi del naturalista è ivi messa a contributo per dar vita e vigore ad una sintesi meravigliosa, che pervade oggimai l’edificio intellettuale moderno, e infusa nel corpo della scienza ne agita la gran mole e vi spira per entro, — spirito nuovo e animatore. Potevamo noi lasciare che fuggisse dal mondo una tale intelligenza senza lamentarne il tramonto, potevamo serbarci indifferenti quasi non ci fossimo accorti che tanto uomo ci aveva abbandonati per sempre?

Ognuno sa come al loro primo comparire le opere più meditate e laboriose del Darwin trovassero ben pochi estimatori giusti e spassionati, e di quanta mai satira sieno state ragione, e con quanta facilità se ne sparlasse anche da chi forse non aveva diritto alla critica, perchè inetto a comprenderle: e benignamente si largheggiava di compassionevole tolleranza per un grande ingegno — oh quanto all’evidenza! — traviato. Ora forse non più, ma tempo addietro era cosa sollazzevole molto volgere in ridicolo, esagerare o snaturare nelle liete brigate e nelle conversazioni vivaci i teoremi della dottrina darwiniana; — e quante grasse risate non si son fatte sulla povera scimmia diventata uomo, e sul povero uomo affratellato alle belve! quanta mai allegria non scintillò fuori viva e acuta coi sùbiti raffronti nei colloqui degli amici, e quanti mai motti arguti non nacquero improvvisi dall’attrito delle facili discussioni, e si ridissero poi, chissà per quanto tempo, delizia a