Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) III.djvu/213

210 ARISTOFANE


che, fatto in prima barbaro scempio
della mia barba, cintomi in gonne
gialle, negli aditi di questo tempio
mi spinse, dove sono le donne.
Oh del fato implacabile
Nume 1 Oh maledizion su la mia testa!
E chi fia che impassibile
consideri la mia sorte funesta?
Oh 1 dall’ètra a distruggermi
precipiti su me l’ignea stella:
ché più l’incorruttibile
luce del sole non mi pare bella,
poi che fra orrendi spasimi
io qui venivo appesa,
dell’Orco volta verso la discesa.

euripide

camuffato come l’Eco dell’a Andromeda »
Salve, o fanciulla cara! E il genitore
che t’espose, Cefèo, perdano i Numi.

mnesiloco

Chi sei tu, che le mie pene commiseri?

euripide

Eco scherzosa che ripete i detti:
che l’anno scorso, in questo luogo stesso,
presi parte alla gara con Euripide.
Ma fa’ la parte tua, figliuola: fiotta
miseramente!