Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) II.djvu/282


I CALABRONI 279

NOTE 279 Pag. 151, v. II. - Anche qui la dottrina oniristica doveva insegnare che segno brutto (osse vedere un uomo che perde i capelli, o i denti, o simili. Rosso sostituisce l’arme. Pag. 152. v. 4. - Gli Ateniesi. Il pecoro era simbolo di stupidaggine. Pag. 152, v. 7. - Cleono, paragonato sempre a qualche ibrido fantastico mostro. Pag. 152, v. 9. - È noto che le foche, e in genere i mostri marini, esalano fetido odore. Questo ha poi l’odore specifico dell’arte esercitata da Cleone. Pag. 152, v. 12. - Nel testo io scherzo è fra demós, adipe, e dèmos. popolo. Pag. 153, v. 5 - Nel testo è un intraducibile giuoco di parole. Invece di dire Kefale k$rakos, testa di corvo, Alcibiade, scilinguato com’ è, dice Kefalé kólakos, testa d’adulatore. E dalla risposta di Rosso e dal luogo più oltre si ricava che tale fosse Teoro, oltre che millantatore (Acarnesi) e spergiuro (Nuoole). Pag. 155, v. 7. - E da servi: vedi la prima scena dei Cavalieri. Pag. 156, v. 8. - Che serviva a misurare la durata dei discorsi. Pag. 156, v. IO. - Con cui si votava (pséfos). A novilunio si solevano bruciare incensi dinanzi all’ altarino d’Ecate, che era nella parete del vestibolo. Pag. 156, v. 15. - Demo, figlio di Pirilampo, era molto amalo ed esaltato per la sua bellezza. Pag. 156, v. 19. - 11 gallo canta già a vespro, e Filocleone deve trovarsi al tribunale la mattina dopo. Ciò non ostante gli sembra che il povero animale abbia ritardato. Pag. 156, v. 24. - Nelle loro tavolette incerate i giudici segnavano una linea breve per i verdetti di assoluzione, lunga per quelli di condanna. Pag. 157, v. 17. - Tutti i mezzi qui enumerati servivano a curare la pazzia. Che a ciò giovasse I" iniziazione coribantica, non sappiamo, credo, d’altronde (cfr. Lobeck, Aglaophamus, p. 640). Gli iniziati ricevevano un timpano cha ricordava gli antichi scudi, col cui fragore i Coribanti dell’ Ida avevano coperto i vagiti di Giove bambino. Dove fosse I Ala nuova (kainón), non sappiamo. Quanto alle cure compiute nel tempio di Esculapio, vedi Pluto.