Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) II.djvu/140


LE NUVOLE 137



lesina

Che spodestato! Io me la credetti
per via di questo vortice! Ah, tapino
me! Non ho preso vortici per Numi?

tirchippide

Parla, parla da te, sfógati a chiacchiere!
Via.

lesina

Oh che pazzia! Pazzo davvero fui,
che buttai via gli Dei per via di Socrate!
Si volge a una statuetta d’Ermete collocata dinanzi alla sua casa.
Ma non tenermi il broncio, Ermète caro,
e non mi rovinare: compatiscimi,
se la testa perdei per quattro chiacchiere.
Dammi un consiglio tu: devo chiamarli
in tribunale, o cosa devo fare?
Ascolta un istante.
Sf, mi consigli bene! Niente cause!
Ma presto e lesto do fuoco alla casa
di queste lingue infami. Rosso, Rosso!
Portami qui di fuori scala e zappa,
sali sul Pensatoio, se vuoi bene
al tuo padrone, e li scassina i tegoli,
sinché la casa gli rovini addosso!
Il servo obbedisce.
E a me, portate una fiaccola accesa: