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34 PURGATORIO OATVTO III. ARGOMENTO. S'avviano al monte. Dante ohe vede V ombra sua, non di Virgilio, segnata di contro al sole, si turba temendosi abbandonato. Questo gioco della luce e dell' ombra ritornerà frequente in tutta la Cantica. Rincontrano anime, che ad- ditan loro la strada; fra queste Manfredi re morto nel 1265 alla battaglia di Benevento^ vinta da Carlo d'Angiò. Affettuose le parole del re ghibellino, lodalo nella Volgare Eloquenza. Bello In cenno di Costanza sua figlia. Nota le terzine 1 alla 8 ; 10 ; 12 alla 15 ; 17 alla 20 ; 22, 23, 24, 26, 27, 28, 30, 31, 34; 36 alla 43, eoa la 47. 1. A, avvegnaché la subitana fuga Dispergesse color per la campagna, Rivolti al monte ove Ragion ne fruga; 2. r mi ristrinsi alla fida compagna. E come sare' io, senza lui, corso? Chi m'avria tratto su per la montagna? 3. Ei mi parea da se stesso rimorso. Oh dignitosa coscienza e netta, Come t' è picciol fallo amaro morso ! 4. Quando li piedi suoi lasciar la fretta. Che l'onestate ad ogni atto dismaga; La mente mia, che prima era ristretta, ' 1. (L) Raqìon: Riustizia divina. — di me: che a cor geniìlf. Basta ben Fruf/a: ricerca l'anima e purga. tanto: ed altro spron non volli. (F) /?ar/io»i. Per diritto o giusti- Som,; La coscienza dicesi cheatie- zia è frequente nel Convivio. Però sta, che lega, die muove, che accu- vuol forse intendere insieme, ctie al- sa, riprende, rimorde. l'espiazione del fallo la stessa ragio- 4. (L) Dismaga : turba. — Ristretta ne umana ci guida. Quindi sceglie a in un oggciio. guida Virgilio. (SL) iFretta. Arist. Phis.,111; So- 2. (L) Cowpag/ja.- compagnia ; Vir- phocl., Electra , 878.] — Onestate. g'Uio. Purg., VI, t. il: E nel muover degli (SL) Compagna. Vili., XII, 8. occhi onesta e tarda/ — Ristretta. i.(L) Rimorso dell'indugio. Inf., VI, l. i: Della mente, che si (F) Morso/ Pelr. : Vergogna ebbi chiuse Dinnanzi alta pietà.

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CANTO III. 35 5. Lo intento rallargò, sì come vaga; E diedi '1 viso mio incontro '1 poggio Che 'nverso 'I ciel, più alto si dislaga! 6. Lo sol, che dietro fiammeggiava roggio, Rotto m'era dinnanzi, alla figura. Ch'aveva in me de' suoi