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     [v. 133-145] c o m m e n t o 871

lo mio desiderio e la mia voluntà, dice l’autore; e fa differenzia qui l’autore tra voluntà e desiderio, ponendo desiderio per lo confortamento de la voluntà, che seguita dopo lo primo atto de la voluntà; o volliamo dire che quella copula si pogna espositiva, cioè lo mio desiderio e lo mio velle; cioè lo mio volere, che; cioè lo quale amore, muove ’l Sole e l’altre stelle. Lo Spirito Santo è quello, che muove ogni cosa al suo volere e dovere: imperò che, come Creatore conserva le cose create nel suo essere, et in esse spira una inclinazione naturale, per la quale s’inclinano a seguitare l’opera sua naturale; e però lo Sole e le stelle sempre si muoveno secondo la inclinazione, che lo Spirito Santo àe spirato in loro naturalmente; e però disse lo Filosofo che Iddio muove, siccome amato, e così si debbe intendere de le intelligenzie poste a muoverli. E perchè dice l’altre stelle? Perch’è differenzia tra lo Sole e le stelle: debbesi intendere che muove lo Sole che è corpo celeste, e li altri corpi celesti che sono stelle. Amen, Deo gratias.


Qui finisce lo canto xxxiii de la terza cantica de la comedia di Dante Allighieri, e la sua lettura 1 fatta per maestro Francesco di Bartolo da Buti, e compiuta lo di’ della festa di santo Bernardo 2 a di’ 11 di Giugno nel 1395 3, Indizione seconda; de la quale cosa io rendo devotamente, quanto più posso, a lo onnipotente Iddio Padre, Figliuolo e Spirito Santo, et a la gloriosa Vergine e Madre del nostro Signore Iesu Cristo Madonna Santa Maria et al prefato Apostolo et a la corte tutta di Paradiso, grazie immense e debite. Ai quali sia sempre onore e gloria per infinita saecula saeculorum. Amen, Amen, Amen.

  1. C. M. lettura edita e compiuta per me Francesco di Bartolo da Buti cittadino di Pisa, lo di’ della festa di santo Bartolommeo a di’ 11 di Giugno nel MCCCLXXXV; e poi ricorso per me qui nel 22 di Dicembre MCCCLXXXVII, Indizione V. E scritto fu questo libro per me Ioanni di .... di Nicolaio, anno MCCCC .... Della qual cosa rendo devotamente, quanto più posso, a l’onnipotente Dio Padre, Filliuolo e Spirito Santo et a tutta la corte di Paradiso, grazie divotissime per infinita saecula saeculorum. Amen
  2. Il codice reca san Bernardo; ma dev’essere san Barnaba. E.
  3. Qualche anno impiegò il Da Buti nel compilare il suo Commento, perchè a pag. 463, v. 7 di questo Tomo à detto «benchè corra 1393 dalla incarnazione» il che rafferma quello che dicemmo in fine del Tomo primo che la data MDCCCCVII avea relazione alla Copia di quel Tomo I.° del Commento: così l’altra del 1413 che leggesi in fine al Tomo secondo. E.