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496 INFERNO. — Canto XXXII. Verso 136 a 139

Che se tu a ragion di lui ti piangi
     Sappiendo chi voi siete, e la sua pecca,
     Nel mondo suso ancor io te ne cangi,
Se quella con ch’io parlo non si secca.




V. 136. Quasi a dire: se tu, offensore, fosti nel mondo offeso, io t’accrescerò fama in tuo favore.

139. Se quella, cioè la lingua.

Ivi. Non si secca, cioè ch’io non muoia1.




Nota. L’ Ottimo ha del Lana tutto il Proemio ma sconvolto; scostrutta la chiosa al verso 25; intere le chiose ai versi dal 31 al 39.

  1. Mi piace qui memorare che i viventi delle circostanze di Firenze ricordano con entusiasmo patriottico l'Aligliieri, sicome punitore dei traditori della patria. {Sul moderno linguaggio della Toscana: Lettere di Giovanni prof. Battista Giuliani).