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302 INFERNO. — Canto XVII.Verso 25 a 43

Nel vano tutta sua coda guizzava, 25
     Torcendo in su la venenosa forca
     Che, a guisa di scorpion, la punta armava.
Lo Duca disse: Or convien che si torca
     La nostra via un poco infino a quella
     Bestia malvagia che colà si corca. 30
Però scendemmo alla destra mammella,
     E dieci passi femmo in sullo stremo.
     Per ben cessar la rena e la fiammella:
E quando noi a lei venuti semo,
     Poco più oltre veggio in su la rena 35
     Gente seder propinqua al luogo scemo.
Quivi il Maestro: Acciocchè tutta piena
     Esperienza d’esto giron porti.
     Mi disse, or va, e vedi la lor mena.
Li tuoi ragionamenti sien là corti: 40
     Mentre che torni parlerò con questa,
     Che ne conceda i suoi omeri forti.
Così ancor su per la strema testa




quando vuole pascere ha questo in costume, che ’l viene alla riva dell’acqua, e mezzo discende in terra , l'altro mezzo sta nell’acqua, ed hae una coda molto larga, la quale è molto piena di grasso. Mena la ditta coda per l’acqua, lo grasso esce fuori per li pori d’essa, ed ingrassa tutta l'acqua tutto a simile come vi fosse gittate olio; lo pesce sentendo tal umidore, corre lae, questi sta attento, piglialo e mangialo. Ed avvien questo in le parti d’Allemagna sovra lo fiume che è appellato Danubio, lo qual mette nel mare della Tana.

Or vuol dire l’autore: tutto lo simile costume tenea nell’atto la ditta fiera, che mezza era in terra, l’altro mezzo come scorpione ergeva la coda, sicome appar nel testo.

V. 34. Qui seguita a voler trattare delli usurarli in preambolo facendo come appare nel testo. 36. Cioè la fine del settimo circolo. 43.1 Posciachè l’autore ha trattato del peccato de’sodomiti, mo intende trattare delli usurarli li quali similemente peccano centra l'ordine della natura ordinata da Dio, sicome dice e inanzi apparirà. Ma perchè al viso d’alcuni insipienti l'usura hae apparenza di bene, in quanto per essa è sovvenuta alcuna necessità dell’uomo, è adunque la sua malizia riposta e ascosa sotto fraude e inganno. E però innanzi che 'l vegna a distinguere delli usurarii,

  1. Da questa voce sino all'ordine dello inferno, cioè per tutto il paragrafo, era, e fu tolto via, un interpolamento al Comm. di questo decimosettimo canto.