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258 INFERNO. — Canto XIII. Verso 116 a 129

<poem>

    Nudi e graffiati fuggendo sì forte
    Che della selva rompièno ogni rosta.

Quel dinanzi: Ora accorri, accorri, morte.

    E l’altro, a cui pareva tardar troppo,
    Gridava: Lano , sì non furo accorte 120

Le gambe tue alle giostre del Toppo.

    E poiché forse gli fallìa la lena.
    Di sé e d’un cespuglio lece groppo.

Dirietro a loro era la selva piena

     Di nere cagne bramose e correnti, 125
    Come veltri che uscisser di catena.

In quel che s’appiattò miser li denti,

    E quel dilaceraro a brano a brano;
    Poi sen portar quelle membra dolenti.

138. Lezione presa dai tre universilarii bolognesi, da BS. BP. dal Laur. XL, 7 e dal Landiano

mo del padre, e seppe tener tal vita che in poco tempo elli si trovò in grande povertà. Essendo all’oste che fecen li Fiorentini con li Senesi alla Pieve al Toppo, ed essendo lo detto Lano nell’oste de’ Senesi, pensando ch’elli avea strutto lo suo ed era in gran miseria, elesse di voler morire inanzi che vivere; disperatamente si mise entro li nemici, e lì fue morto. Lo secondo fu un Jacomo de Santo Andrea padovano, lo qual similemente dopo la morte del padre rimase ricchissimo, dissipò lo suo avere in mali e viziosi modi, fra i quali se ne conta uno , che li venne voglia di vedere un gran fuoco in una sua villa ch’era tutta sua, e stava dal largo a vedere ardere le case. Cotali erano li suoi appetiti. Or mette l’autore nel testo che questi due veniano fuggendo , adrieto le cagne li perseguìano. Qui, come appar nel testo, Lano venia innanzi fuggendo, e tutto graffiato dalli sterpi, e gridando dicea: accorri, accorri morte: quasi a dire che nel mondo volontario andò alla morte. V. 119. Cioè lo predetto Jacomo lo veniva rampognando e dicea: se tu fossi stato si corrente alla Pieve al Toppo , tu saresti ben scampato. 122. Qui seguendo suo poema dice che fallita la lena , cioè la forza al detto Jacomo, percosse in un cespuglio ed agrappossi in esso, cioè s’ascose in esso: questo cespuglio era uno avilupamento di frasche , nel quale , sicome nelli altri albori del predetto bosco, erano anime: così similemente questo cespuglio era una anima. Or ricoverato lo detto Jacomo nel predetto cespuglio, le cagne furon sovra, e tutto lo dilacerarono e ruppeno e preseno le membra del detto Jacomo, e portonnole a brano a brano, cioè a membro a membro.