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io partirò per fare un lungo viaggio. Durante questo viaggio, vuoi tu essere il mio cameriere, il mio compagno di avventure?

— Si figuri!

— A colazione ti darò ogni mattina cinque pere, cinque albicocche e un bel cantuccio di pan fresco; ti piace il pan fresco?

— Si figuri!

— A desinare mangerai alla mia tavola, e ti farò portare un piatto di pesche, di susine e di albicocche: ti piacciono le albicocche?

— Si figuri!

— A cena mangerai otto noci e quattro fichi dottati: ti piacciono i fichi dottati?

— Si figuri!

— Tutte le volte poi che farai qualche balordaggine o qualche cattiveria, allora con questo frustino ti affibbierò una carezza sulle gambe: ti piacciono le carezze fatte col frustino?

— Mi piacciono di più i fichi dottati — mugoló Pipì grattandosi il capo con tutt’e due le zampe.

— Accetti dunque i miei patti? — domandò Alfredo.

— Accetto tutto, fuori però che quelle carezze....

— Anche le carezze col frustino; se no, vattene!...

— Ma le carezze me le affibbierà adagino.... senza farmi male.... non è vero?

— Te le affibbierò secondo i tuoi meriti. Dunque?...

— Dunque fin da questo momento, io sono il suo cameriere, il suo segretario e il suo compagno di viaggio.

Allora Alfredo andò verso la tavola e sonò un campanello d’argento.