Pagina:Collodi - Storie allegre.djvu/42


― 41 ―


Ma non potè finire la parola, perchè gli fu troncata a mezzo da un lunghissimo e sonoro sbadiglio, che gli scappò di bocca.

― Esci fuori, e mangerai.

― Si fa presto a dire esci fuori: ma la vuoi intendere che non posso uscire?

― Perchè?

― Perchè non mi riesce di rompere il sacco.

― Lascia fare; il sacco lo romperò io. ―

Detto fatto, il topo si distese lungo sull’erba, e cominciò a rosicchiare con quanta forza aveva ne’ denti.

Ma il sacco non cedeva, perchè era più duro del cuoio.

― Quanto tempo ti ci vorrà per bucarlo? ― domandò lo scimmiottino.

― Il sacco resiste: ma in quattro o cinque mesi spero di averlo bucato!

― Cinque mesi? ― strillò di dentro il povero Pipì ma dopo cinque mesi troverai nel sacco appena i miei ossi e i miei unghioli!... ―

E ricominciò a piangere più forte che mai.

― Chi è che piange? ― domandò un vitello, che pascolava lì vicino.

È un disgraziato scimmiottino, che non può uscire di dentro da quel sacco rispose il topo.

― Perchè non può uscire?

― Perchè il sacco è così duro, che non c’è verso di romperlo.

― Lascia fare a me, che con un cozzo delle mie corna lo sfonderò, come se fosse fatto di foglie di lattuga. ―

E il vitello, senza stare a dir altro, si tirò indietro;