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QUAND’ERO RAGAZZO!


(Memorie di C. Collodi).



Mille anni fa, anch’io era un ragazzetto come voi, miei cari e piccoli lettori: anch’io avevo, su per giù, la medesima vostra età, vale a dire fra gli undici e i dodici anni.

E, com’è naturale, dovevo ancor io andare tutti i giorni alla scuola, salvo il giovedi e la domenica. Ma i giovedi, nel corso dell’anno, erano così pochi!... Appena uno per settimana! E le domeniche?... Le domeniche era grazia di Dio, se ritornavano una volta ogni otto giorni.

Anch’io andavo a scuola; ma non saprei dirvi se la mia scuola fosse elementare, o ginnasiale, o liceale, perchè mille anni fa, ossia a’ miei tempi, la scuola si chiamava semplicemente scuola, e quando noi altri ragazzi si diceva scuola, s’intendeva parlare di una stanza piuttosto grande e quasi pulita, nella quale eravamo costretti a passare circa sei ore della giornata, e dove qualche volta s’imparava anche a leggere, a scrivere e a far di conto.

La scuola, alla quale andavo io, era una bella sala di forma bislunga, rischiarata da due finestre laterali, e con un gran finestrone nella parete di fondo, il quale rimaneva nascosto dietro una grossa tenda di colore verdone cupo.