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fece tagliare, che di essi dodici mila uomini che con lui andar doveano feceno le croci con le quali si segnavano. E Roggero diede licenza a tutti quelli che con Boemondo volevano andare, che liberamente a loro piacere n’andassino. In questo modo fini la guerra de li due fratelli, e Boemondo con Tancredo suo nipote, figliuolo di esso Roggero, che a quella impresa tutto acceso di gloria seguitar lo volse, e con li altri suoi cavalieri in Grecia passorno, e Roggero totalmente duca di Puglia e di Calabria rimase.

Boemondo per Bulgaria e per Tracia nel suo passare, et in Asia e in Soria nel tempo della guerra ierosolimitana fece di sé prove maravigliose e stupende, degne di qualunque grandissimo capitano del qual si scriva; le quali chi vuol sapere legga Roberto monaco e Guglielmo Gallico, i quali tutti li progressi di quella impresa ordinatamente descrivono; e per la sua virtú fu fatto principe di Antiochia. Poi circa li anni del Signore noi, come accade ne le varietá de le guerre, fu preso da’ turchi e stette circa tre anni lor prigione, poi liberato con promissione di denari e dati li ostaggi e lasciando Tancredo suo nipote al governo di Antiochia, tornò in Puglia a far denari per la sua redenzione. E per un anno stette in quella occupato a componere le cose de li suoi parenti normanni; imperocché Roggero suo zio, cognominato Bosso, fratello di Roberto Guiscardo, essendo conte di Sicilia, era passato in Puglia e avea assediata e presa Canosa, ove fra pochi giorni mori, lasciando dopo sé un figliuolo chiamato ancor Roggero, terzo di questo nome, che fu poi primo re, e la donna sua, la quale fu poi data per donna a Balduino primo re di Hierusalem, con patto che morendo lui senza figliuoli Roggero conte di Sicilia suo figliuolo succedesse nel regno ierosolimitano. In quel mezzo avendo trattato Boemondo di imparentarsi col re Filippo di Francia, passò in Gallia e tolse per sua donna Constanza, prima figliuola del detto Filippo, e Cecilia seconda genita tolse per Tancredo suo nepote: il quale poi che fu stato un anno in Francia, menò con seco in Puglia, e condusse con seco quattro mila cavalli e quaranta mila