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passaggio, e avendo vittoriosamente cacciato il resto de’ saracini, che si erano insieme congregati, occuporono le terre di quelli lochi: li quali li greci per denari ricuperorno da li ungari rimandandoli ne la patria loro, e con li altri saracini, i quali tenevano la Puglia e Terra d’Otranto e la Calabria, feceno tregua. E nondimeno nel tempo che Ottone I era in Germania e Giovanni XIII pontefice era confinato a Capua, altri saracini partirono di Africa e venendo in Calabria occuporno Cosenza e la poseno a saccomanno e bruciorno. Essendo poi venuto a Roma Ottone I e avendo menato con seco Ottone suo figliuolo, che fu poi Ottone II, e riposto in sedia Giovanni XIII pontefice, uno Pandolfo Capodiferro principe di Capua persuase l’imperatore essere facil cosa cacciare li saracini d’Italia, se l’esercito de’ Germani, i quali aveva menato con sé, se li mandasse contra. L’imperatore aveva accettato per sposa di Ottone suo figliuolo Teofania figliuola di Niceforo imperatore greco, ma Niceforo ricusava di dargliela: per il che indignato, non minor voglia aveva di cacciare li greci di Italia che li saracini. Il che tanto piú volentieri faceva, intendendo che si erano accordati con saracini con proposito di difendersi contra di lui; onde accettò l’impresa e con Pandolfo mandò Ottone suo figliuolo, giovine virtuosissimo e di prestantissima indole, nel regno di Napoli. Ma poca fatica fu levar li saracini, però che subito che inteseno li Germani venirli contra, ruborno quello poterono e facendo vela si partirno. Non cosi li greci, li quali difendendosi, Ottone e Pandolfo dappoi molte battaglie e varie occisioni fatte in molti lochi, al fine li vinseno, e di Puglia e di Calabria li cacciorno. Per la qual cosa il popolo constantinopolitano, giudicando aver perduto queste provincie d’Italia per causa e ostinazione di Niceforo loro imperatore, lo occiseno e in suo loco feceno imperatore Giovanni suo figliuolo, e Teofania sua sorella fu data per donna ad Ottone giovine: il quale tornato a Roma, in premio de la vittoria fu dichiarato dal padre consorte ne l’imperio e detto Ottone II, e da Giovanni XIII ne la chiesa Lateranense fu insieme con Teofania