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Gondebaldo re de’ burgundioni con gran moltitudine de li suoi passò l’Alpe ne l’anno 489 e posto a sacco e preda tutta la Liguria e Lombardia, con grandissimo numero di prigioni e infinita preda in Borgogna si tornò.

Tutti questi otto re di barbare e crudelissime nazioni con nove grandissimi eserciti in spazio di ottant’anni (come si vede) entrorno in Italia, e chi tutta e chi una buona parte di essa di fuoco, di ferro, di rapine squarciarono: e quattro di essi, cioè Alarico, Genserico, Odoacre e Teodorico possedetteno Roma madre de l’imperio. Succedetteno a questi poi non giá miglior tempi, per le guerre di diciotto anni sotto Totila re de’ goti e Teia suo successore, e quelli de’ longobardi poi non men lacrimabili che li predetti: de’ quali tutti, per non esser nostra materia, lasciaremo di raccontare li particolari accidenti e a la nostra narrazione del regno di Napoli tornaremo. Partito Genserico, rimase Italia sotto l’imperio de’greci, come era, e cosi ancora il regno di Napoli. Ma circa quindici anni dappoi, Odoacre re de li eruli entrò in Italia, come è detto, e fattosene re tutta la possedette, finché Teodorico re de li ostrogoti da Zenone imperatore del regno di Italia fu investito; e in quella venuto e vinto in due battaglie Odoacre e a l’ultimo morto ne l’anno 493, il regno di Napoli pacifico, si come tutta l’altra Italia, gloriosamente molti anni possedette. Successe a Teodorico Amalasunta sua figliuola vedova, nobilissima donna, la quale al regno d’Italia insieme con lei Atalarico ancor fanciullo premesse, figliuolo di Eucario nobile ostrogoto giá suo marito, e similmente il regno napolitano circa otto anni tennero, fin che Atalarico ne la sua adolescenza mori. Teodato ad Atalarico successe per elezione di Amalasunta, la quale, per esser lui suo consobrino e de la casata Amala, nobilissima tra li ostrogoti, al regno il sublimò, sperando dovesse egregiamente governarlo, per essere dotto in lingua greca e latina, in tanto che scrisse la istoria de’ suoi tempi, e per essere filosofo platonico e aver fatta qualche dimostra-