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Della maggiore opera collenucciana, cominciata a scrivere nel 1498(1), e data alle stampe solo trentacinque anni dopo la morte del suo autore, si conoscono ben sedici edizioni, la cui serie comincia con quella fatta a Venezia da Michele Tramezzino nel maggio del 1539 col titolo: Compendio delle Historie del Regno di Napoli, composto da Mess. Pandolfo Collenuccio, Iurisconsulto in Pesaro (a). Seguono ristampe, uscite dalla stessa officina tipografica, del 1541, ’43, *48, ’50 e ’51(3). Il 1552 segna una data importante nella storia della fortuna di quest’opera, per la comparsa a Venezia dell’edizione bonelliana affidata alle cure di Girolamo (1) Questa data ci è fornita dallo stesso Collenuccio in un passo del I Libro del Compendio, che può leggersi a p. 29 della presente edizione. Come appare dalle pagine preliminari deU’opera, essa fu scritta dal Nostro per espresso incarico avutone dal duca Ercole I d’Este: ignoro su che cosa s’appoggi l’affermazione del Frizzi (Memorie storiche di Ferrara, Ferrara, 1848, IV, 170), ripetuta piú recentemente dal Pèrcopo (/ sonetti faceti di A. Cammelli secondo l’autografo Ambrosiano, Napoli, 1908, p. 253 «), che il C. la scrivesse per sollecitazione della duchessa Eleonora d’Aragona. Cfr. la mia monografía giovanile: Pandolfo Collenuccio umanista pesarese del sec. XV. Studi e ricerche, Pisa, Nistri, 1888, p. 205 n 3. (2) <Con privilegio del sommo Pontifice Paulo III et della Cesarea Maestá et dello Illustrissimo Senato Veneto per anni dicci». Il privilegio è a c. 5. A c. 7 è una Lettera dedicatoria dello stampatore a Mons. Gio. Battista Egnazio. (3) Vedine la bibliografia completa nel mio libro sopra citato (pp. 208-211), nella quale avrei auche oggi ben poco da aggiungere o da correggere. Delle edizz. veneziane del 1550 e ’51, che ho quivi citato sulla fede di alcuni bibliografi, senza nemmeno poterne dare la completa notazione tipografica, non m’è riuscito sin ora trovar traccia nelle biblioteche nostrane ed estere, e non giurerei che siano veramente esistite. Quello die ivi è detto delle due edizz. 1552 e ’54, deve intendersi detto della sola ediz. ’52; ché l’ediz. del ’54 non esiste. Devono invece aggiungersi l’ediz. veneziana del 1559, una delle piú rare, di cui un esemplare si conserva nella Biblioteca Passerini Landi di Piacenza, e l’edizione napoletana del 1590 curata dal Costo, che trovo indicata in F. A. Sor: a, Memorie storico-critiche degli storici napoletani, Napoli, 1781, I, 203.