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che ottengono la maggior parte di Germania. Oggi è tenuta umana, civile e nobile nazione quella che infra li detti confini ha ritenuto il nome di Svevia, soggetta alla casa d’Austria e di Baviera e dei marchesi di Bada e dei conti di Vertiinberg: e ha molte nobili cittá, tra le quali è Campidona e Memminga e Olma e molte altre, e ha il fiume Lieo e il Flavio e l’Ilaro e la fonte donde nasce il Danubio nel monte di Arnoba, in una villa chiamata Daneschingen, che in lingua alemannica vuol dire * Lavadore del Danubio \ Tra questi svevi era una famiglia nobile e valorosa ne l’arte militare, chiamata casata di Staufen, de la quale essendo un Federico uomo molto illustre nel mestiero de l’arme, Enrico IV imperatore li diede per donna Agnese sua figliuola, nata per madre de la casa de’ Carli di Francia, e fecelo duca di Svevia. Di questo Federico duca di Svevia nacque Corrado li imperatore, e di Corrado Federico I imperatore, cognominato Barbarossa, del quale nacque Enrico VI imperatore, del quale poi nacque Federico II nobilissimo re di Sicilia e di Napoli e imperatore, del quale, e suoi successori, ne l’istoria accaderá parlare. E questo per notizia de’ svevi sia bastante aver detto.

Francesi: benché sieno assai noti, nondimeno per piú chiarezza de l’istoria in poche parole la somma de la loro nazione diremo. Lasciando molte cose favolose, che da alcuni loro scrittori sono dette, che da Priamo re troiano discendessino, quello ch’è concorde opinione di veritá è questo. Franconia è una provincia di Germania, che da levante e tramontana ha la Boemia e la Turingia e l’Assia; da ponente il Reno; da mezzodi la Svevia e la Baviera. Da questa provincia al tempo di Valentiniano imperatore uscirno Clodio e Meroveo con gran numero di gente, con intenzione di passare in Gallia per trovarsi nuove abitazioni. Ezio, capitano fortissimo romano, in quel tempo governava la Gallia, e crescendo ogni di la fama che Attila re de li unni veniva in Gallia, ancor che ’l tórre gente esterna in quel paese non li piacesse, pur per esser piú forte contro li unni, fu contento passassino il