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però a me non piace, perché Tolomeo cosmografo e la lingua greca, la qual prima conobbeno i longobardi che la latina, e li libri vetusti latini li chiamano longobardi: il perche non è vero che da la lunghezza de le barbe sieno appellati). E in Germania abitorno circa al Reno da la parte settentrionale di esso, tra li cauci e li svevi; e di loro dice Cornelio Tacito che erano pochi e nobili, e che essendo posti tra gagliardissime nazioni si vivevano sicuri, non perché compiacessino né si umiliassino a’ loro vicini, ma per stare sempre in arme e in guerre e con la spada mantener la loro libertá. Costoro sotto dieci re molte provincie conquistorno, e fra le altre, la Rugiland e la Bulgaria e la Pannonia insino ad Alboino re. Il quale, chiamato da Narse eunuco capitano di Iustiniano imperatore, che dappoi vinti li goti stava a Napoli, movendo di Pannonia insieme con li ungari, nazione scitica poco innanzi venuta in Pannonia, che da loro ebbe poi nome Ungaria, passò in Italia e venne a Verona. E tanto prosperorno dopo lui li longobardi, che sotto molti altri re e capitani tennero Italia tutta, eccetto Roma, circa anni 232, finché sotto l’ultimo suo re Desiderio furono da Carlo magno debellati, come al suo loco ricordaremo.

Saraci ni altro non sono per prima origine che arabi. La loro nazione è questa: Abraam patriarca, marito di Sara, ebbe di una sua serva chiamata Agar un figliuolo nominato Ismael; li discendenti di questo Ismael crebbono in gran generazione e tennero per loro abitazione tre gran paesi, ovvero provincie, tutte dette Arabia, una cognominata felice, l’altra petrea e la terza deserta: né altro in lor lingua vuol dire Arab che f deserto *. Sono confinate queste tre Arabie dal seno Persico e Arabico da due bande, da li altri lati hanno la Babilonia di Assiria e parte di Mesopotamia e di Soria e di Giudea. E in tanto si sono estesi, che insino al di d’oggi tengono le montagne di Soria e la maggior parte de li deserti di Egitto e di Libia. Furono da principio chiamati, ora ismaeliti dal loro autore, ora agareni dal nome de la madre di Ismael; poi quasi vergognandosi di quelli nomi, usurporono