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la quale da’ Romani subito fu ruinata da’ fondamenti e li sassi portati a Roma in Capitolio, che ancora al di d’oggi si mostrano. Li tusculani dispersi parte a Roma, parte a Tibure, parte a Velletri ad abitare si ridusseno; alcuni altri ristretti insieme si feceno nuove abitazioni in quelli lochi circa Tusculo edificandosi alcuni castelletti, che ancor vi sono, fabbricati de la ruina di Tusculo, come sono la Mulara, Rocca di Papa, Rocca Priora, Borgo e San Cesario. Dappoi andò insieme con Constanza Enrico a l’assedio di Napoli, di donde rimandò Constanza in Sicilia; ma essendo l’aere indisposto e cominciata una gran pestilenza nel suo esercito, si levò da campo e in Alemagna se n’andò, avendo prima rimandato a chiamare Constanza con ordine che venisse drieto e lo seguitasse in Alemagna. Dipoi essendoli significati alcuni movimenti nel regno di Napoli, li impose che dovesse ritornare ne li confini del regno, e cosi ritornò in Gaeta. Lasciò ancora in Puglia Enrico un suo capitano chiamato Diepoldo, il quale avendo ricevuto da esso un grandissimo denaro, fece dappoi potente esercito et espugnò per forza Salerno e tenne la Puglia.

Ne l’anno poi 1194 Tancredo acquistò, poi la partita di Enrico, il regno di Napoli. Andando da Gaeta a Salerno Constanza, uscita a pena de le mani di alcuni malandrini, che a Cuina li feceno molti oltraggi, fu presa a Salerno da Tancredo e tenuta occulta in un castello, talmente che per tutta Italia si credeva ch’ella fusse morta. In questo mezzo Roggero VI figliuolo primogenito di Tancredo, il quale il padre avea fatto solennemente coronare e datoli per donna Irene figliuola di Isacco imperatore constantinopolitano, passò di questa vita; e poco dappo’ lui Tancredo suo padre vinto da dolore e passione mori, essendo stato non ben nove anni in signoria, lasciando dappo’ sé tre figliuole femine e un figliuolo maschio chiamato Guglielmo: il quale Sibilla sua madre subito fece coronare del regno di Sicilia e fu chiamato Guglielmo terzo, benché sesto di questo nome ne l’ordine de li Guglielmi, che dal primo Guglielmo disceseno.