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7 - Codifica nel dominio della frequenza 277

di udibilità dinamica associata al particolare segnale in esame (fig. 7.7). Il calcolo della soglia di udibilità da parte del modello percettivo richiede innanzitutto la determinazione dello spettro del segnale. Data la necessità di ottenere un’elevata risoluzione, per il mappaggio in frequenza del segnale richiesto dal modello non possono essere utilizzate le uscite del banco di filtri (solitamente in numero limitato). Tipicamente, invece, questo è ottenuto tramite una FFT [Appendice E], eseguita, parallelamente al filtraggio, su di un blocco consistente di campioni del segnale d’ingresso.

Fig. 7.7 - Codifica basata su modelli percettivi.

Lo spettro del segnale viene utilizzato per calcolare la soglia di udibilità istantanea. Nota la soglia di udibilità statica, il calcolo della soglia di udibilità istantanea richiede innanzitutto che vengano individuate le componenti mascheranti del segnale cercando i massimi relativi dello spettro del segnale (fig. 7.8). Per la differente capacità mascherante è poi opportuno determinare se tali componenti siano assimilabili a toni puri (segnali sinusoidali) o a rumore. Ciò si ricava controllando che lo spettro decada più o meno rapidamente da ciascun massimo relativo. Note le ampiezze delle componenti tonali e non tonali, è infine possibile determinare le caratteristiche di mascheramento e, quindi, la soglia di udibilità istantanea.

Nota la soglia di udibilità istantanea, viene calcolato per ciascuna sottobanda il rapporto segnale/maschera (Signal to Mask Ratio: SMR), come rapporto tra il livello di pressione sonora (massima componente spettrale) e minimo della soglia. In funzione di tale rapporto è possibile, infine, procedere alla definizione delle caratteristiche del quantizzatore per ciascuna sottobanda (bit allocation). Questa è una procedura iterativa che consiste nel non assegnare