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Molto Ill.re, e Rev.do Signore





Essendosi degnata S. A. R. il Sig. Duca del Genevese di farci note le Sovrane sue intenzioni con lettera della Regia Segreteria di Stato per gli affari interni delli 11. corrente, nell’assumere il Governo del Regno, essere d’investirsi, ed esercire tutta l’autorità, e Reale potere, che legittimamente gli compete nel governo de’ sudditi, ma non di assumere, per ora, il titolo di Re, ci facciamo dovere di partecipare ciò a V. S. M. R.da affinchè nella orazione pro Rege, che già abbiamo ordinata con Nostra lettera delli 19. Marzo a dirsi all’occasione della Benedizione col SS. Sacramento, si tolga da essa, sino a nuovo avviso, il titolo di Re, ed in vece, sia nel versetto, come nella orazione, si sostituisca il titolo di Duca, dicendo nel versetto: Domine salvum fac Ducem nostrum Carolum Felicem, e nella orazione: Quæsumus omnipotens Deus, ut famulus tuus Carolus Felix Dux noster, qui tua miseratione etc.

Quello spirito di Religione, ed esemplare pietà, che sempre risplendette nella Reale Casa de’ nostri amatissimi Sovrani, ci è pure manifestato in queste circostanze da S. A. R. il Sig. Duca del Genevese protestandosi, che pienamente confida nella grazia, ed assistenza di Dio, e che dal Cielo principalmente attende gli opportuni soccorsi; per ciò si compiacque di manifestare la sua religiosa volontà a tutti gli Arcivescovi, e Vescovi dello Stato, affinchè da essi sieno ordinate a tale fine nelle rispettive Diocesi pubbliche preghiere, per ottenere da Dio, e colla intercessione della gran Madre di Dio Maria quegli opportuni soccorsi di grazia, ed assistenza, ch’Egli spera, e che gli possono essere necessarii, ed utili al governo dello Stato.