Pagina:Ciceruacchio e Don Pirlone.djvu/534


documenti 527

l’esperienza degli uni conducesse l’ardore cieco degli altri, e quelli s’infiammassero alla febbre della indipendenza che consuma questi, noi avremmo un esercito di meglio che 15 mila uomini, provveduto in parte e di artiglieria e di cavalleria, sufficiente a sé stesso per agire nelle pianure del Veneto.

Siamo informati però, con molta nostra sorpresa, dalla pubblica voce in Bologna che tutta la prima Divisione di linea portando seco tutte le armi accessorie abbia passato il Po, dirigendosi a sinistra nella direzione di Mantova, mentre la nostra Divisione, abbandonata a sé stessa, senza artiglieria e cavalleria, debbe penetrare nel Veneto ed agire isolata. Noi non possiamo credere a questa voce; altrimenti alla fiducia succederebbe la diffidenza, all’entusiasmo lo scoraggiamento, alla organizzazione fatta fin qui una completa disorganizzazione.

Noi nutriamo fiducia che tutto l’esercito pontificio, unendo insieme i reggimenti di linea con quelli delle nostre giovani truppe, possa agire unito e compatto, come vuole il mestiere dell’armi, sopra un punto determinato.

Interessiamo dunque vivamente il conosciuto suo amor patrio ad adoperarsi presso Sua Santità, acciocché noi passiamo la linea del Po, come si è detto di sopra, mercè un atto solenne di Pio IX, che aggiunga a noi e alla causa italiana tutto il valore morale della sua benedizione, anche acciò vegga il mondo che noi intendiamo di essere i sostenitori, non di particolari frazioni d’Italia, ma della sua unità, della sua iidipendenza, della sua libera azione dallo straniero.

Aspettando con sollecitudine suo favorevole riscontro abbiamo l’onore di segnarci

Della E. V.

Devotissimi servitori
Natale Del Grande, colonnello
Marchese Patrizi, id.
G. Gallieno, tenente-colonnello
P. De Angelis, id.
B. Galletti, id.
Angelo Tittoni, id.
Antonio Cesarei, maggiore.
Carpegna Filippo, id.
Agneni Eugenio, id.
Ercole Morelli, id.
Roselli Pietro, id.


A S. E. il signor principe Aldobrandini.

Ministro della guerra.


Documento N. XCIV.1

N. 3827 Segr. Gen.

Illustrissimo signore signor padrone colendissimo,

Colla partenza seguita ieri delle truppe di linea dirette per Ostiglia, dove si è pur portato il generale in capo Durando, qui non è rimasta che una forza di fucilieri di circa 600 uomini. Vi sono ancora i Cacciatori a

  1. Dalle Buste della miscellanea politica ecc. Busta 24, Copertina 138.