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Capitolo Sesto.


I Piemontesi varcano il Ticino. — Il re Carlo Alberto e il maresciallo Radetscky. — Prime vittorie dei Piemontesi. — Ferdinando di Borbone e la Sicilia. — I volontari italiani. — Ostilità contro i gesuiti. — Documenti nuovi. — Dimostrazioni per l’invio dei due cannoni fatto dai Genovesi. — La processione pel ritrovamento del busto di sant’Andrea apostolo. — Esultanza soverchia e soverchi festeggiamenti. — La marcia delle legioni civiche romane. — Il mentitore visconte D’Arlincourt e il Comune di Monterosi. — Documenti nuovi. — Ordinanza per la compilazione delle liste elettorali politiche. — Insufficienza e ristrettezza dello Statuto papale. — Il generale Durando e il ministro Aldobrandini — Documenti nuovi. — Il cardinale Ciacchi, gli Austriaci e i Ferraresi. — L’ordine del giorno del generale Durando del 27 marzo. — Il direttore della Gazzetta di Roma abate Coppi e il dragone del ministro Aldobrandini — Il cardinale Antonelli direttore della politica a partita doppia. — Documenti nuovi. — Il proclama del generale Durando del 5 aprile. — Guelfi e romantici. — Alessandro III e Pio IX. — Evoluzioni storiche progressive, non ricorsi regressivi. — Smanie e proteste del tentennante Pontefice. — Tumulti socialisti. — Pane e lavoro — L’opera pacificatrice di Ciceruacchio. — Fermezza e abilità del ministro Galletti. — Le menzogne dello Spada smentite da documenti nuovi. — Le finanza pontificie e i due tesorieri monsignor Morichini e principe Simonetti. — La Dieta italiana. — Rappresentanti di Napoli e di Sicilia alla Dieta nazionale in Roma. — Discordie di popoli e gelosie di Principi. — Fraudi ed intrighi. — L’egemonia piemontese e il conte Cesare Balbo. — Gli Israeliti e le mura del ghetto. — Il cardinale Patrizi e Ciceruacchio. — Documenti nuovi. — Salvatore Betti e Luigi Carlo Farini. — La necessità della dichiarazione di guerra all’Austria. — Il generale Durando e il generale Nugent. — Le due divisioni romane a Ostiglia e a Rovigo. — Documenti nuovi. — La rimostranza dei Ministri a Pio IX. — Malafede papale. — La logica assalisce la contraddizione. — L’Allocuzione del 29 aprile. — La bomba scoppia e la contraddizione finisce.

L’esercito piemontese aveva varcato il Ticino, mentre le popolazioni lombardo-venete, insorte, un po’ più un po’ meno energicamente, da per tutto, avevano scompaginato e demoralizzato l’esercito austriaco, che era stato costretto a cercar rifugio entro la breve cerchia del quadrilatero, formato dalle fortezze di Peschiera, di Mantova, di Legnago e di Verona. Ma, se l’esercito piemontese era composto di soldati valorosissimi, animati