Pagina:Chiarini - Vita di Giacomo Leopardi.djvu/133


i primi amori 105

verità.... Quest’aria di volto con le maniere ingenue e non corrotte nè affettate,.... ma semplici e naturali,.... mi fece amare in quella età da quelle poche signore che mi vedevano, in maniera così distinta dagli altri fratelli, che questo amore, cresciuto ch’io fui, durò poi sempre assolutamente parziale fino al 21° anno nel quale io scrivo (11 marzo 1819).»1 Chi non sente nelle parole del poeta un desiderio intimo e la quasi speranza di poter destare in qualche donna un sentimento che si avvicinasse all’amore? Era un’illusione che durava poco, salvo a rinascere alla prima occasione.

Fino dal 2 marzo 1818, cioè poco più di due mesi dopo l’innamoramento per la Cassi, Giacomo scrivendo al Giordani versava nel cuore dell’amico tutta l’amarezza dei pensieri che allora lo tormentavano. «Io mi sono rovinato, gli scriveva, con sette anni di studio matto e disperatissimo in quel tempo che mi s’andava formando e mi si doveva assodare la complessione. E mi sono rovinato infelicemente e senza rimedio per tutta la vita, e rendutomi l’aspetto miserabile, e dispregevolissima tutta quella gran parte dell’uomo, che è la sola a cui guardino i più: e coi più bisogna conversare in questo mondo; e non solamente i più, ma chicchessia è costretto a desiderare che la virtù non sia senza qualche ornamento esteriore, e trovandonela nuda affatto, s’attrista, e per forza di natura che nessuna sapienza può vincere, quasi non ha coraggio d’amare quel virtuoso in cui niente è bello fuorché l’anima». «Come prima vedrò il mondo, soggiungeva, e sperimenterò gli uomini, certo mi dovrò rannicchiare amaramente in me stesso, non già per le disgrazie ec... ma per quelle cose che m’offenderanno il cuore: e massimamente soffrirò, quando con tutte quelle mie circostanze che

  1. Appunti e Ricordi nelle citate carte napoletane.