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[2038-2041] Modi proverbiali e similitudini 731


2038.   Col senno e con la mano.

frase entrata nell’uso comune dopo che il Tasso disse di Goffredo che

Molto egli oprò col senno e con la mano.

(Gerusalemme liberata, c. I. ott. 1.)


2039.   Il gran nemico dell’umane genti.

(Gerusalemme liberata, c. IV, ott.1).

che è il diavolo.

2040.   Il rauco suon della tartarea tromba.

(Gerusalemme liberata, c. IV, ott. 3).

2041.   A guisa di leon quando si posa.

(Gerusalemme liberata, c. X, ott. 56).

2042.   Non scese, no, precipitò di sella.

(Gerusalemme liberata, c. XIX, ott. 104).

così fa Erminia vedendo Tancredi giacere al suolo esangue.

2043. Scrittori di peso..   

L’economista prof. G. B. Salvioni in certe sue ricerche su L’arte della stampa nel Veneto — La proprietà letteraria, pubblicate nel Giornale degli Economisti di Padova, vol. IV, 1876-77, accenna incidentalmente alla possibilità che codesta frase avesse origine in Venezia, emporio del commercio librario a tutto il secolo XYIII, e precisamente da una terminazione del 28 agosto 1764 presa dai Riformatori dello Studio di Padova, la quale disponeva che le ristampe dei libri comuni si facessero in buona carta, di peso proporzionato alla qualità dei libri (Giorn. cit., pag. 207; pag. 19 dell’Estratto). Ma l’ipotesi è forse più curiosa che esatta: scrittori di peso non significa altro che scrittori di importanza, e il traslato della parola peso nel significato d’importanza, e in bene e in male, assai più sovente in bene, è comune e antichissimo. Il Dizionario del Tommaseo e Bellini cita in questo senso esempi del Pulci (Ciriffo Calvaneo, I, 24), del Chiabrera (lettere a G. B. Strozzi), ecc.