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[1915-1921] Frasi d’intercalare comune 703


1915.   Ecce homo.1

(Vang. di S. Giovanni, cap. XIX, v. 5).

1916.   Consummatum est.2

(Ivi, cap. XIX, v. 30).

1917.   Noli me tangere.3

(ivi, cap. XX, v. 17).

Di citazioni greche in questo paragrafo non ho più da registrare che la frase proverbiale che in latino suona:

1918.   Relata refero.4

e che secondo il Büchmann (Gfl. Worte, ed. 1907, pag. 362) trae origine da un passo delle Istorie di Erodoto (VII, 152); il

1919.   Quod erat demonstrandum (Ὅπερ ἔδει δεῖξαι).5

ch’è la formola con la quale finiscono la maggior parte delle dimostrazioni dei teoremi di Euclide; e finalmente il notissimo

1920.   Eureka (Εὕρηκα).6

di cui la leggenda narra che Archimede (a. 287-212 av. C.) così gridasse, quando improvvisamente, mentre stava nel bagno, intravide la soluzione del problema propostogli da Gerone II re di Siracusa (che regnò dal 209 al 215 av. C) cioè la vera composizione metallica di una corona d’oro non purissimo; indovinando quella legge fondamentale d’idrostatica che porta appunto il nome di Archimede. Quindi fuori di sè dalla contentezza, balzò fuori del bagno, e si diè a correre ignudo per la città sempre gridando Eureka. Vedi il Vitruvio, nella prefaz. del lib. IX. A proposito di Archimede, posso citare anche il

1921.   Noli turbare circulos meos.7

o, come altri riportano, Noli, obsecro, istum disturbare, che è la risposta data dal matematico siricusano al soldato romano che

  1. 1915.   Ecco l’uomo.
  2. 1916.   Tutto è finito.
  3. 1917.   Non mi toccare.
  4. 1918.   Ripeto cose a me narrate.
  5. 1919.   Quel che era da dimostrarsi.
  6. 1920.   Ho trovato.
  7. 1921.   Non guastare i miei circoli.