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690 Chi l’ha detto [1894]


La poesia e il canto hanno avuto, in Germania più che altrove, una parte grandissima nella presente guerra come strumento di propaganda e di elevazione degli animi; e se i mutati metodi della guerra non hanno permesso alle truppe germaniche di marciare all’assalto al canto dei loro inni patriottici, come marciavano nel 1813 per la liberazione della patria tedesca cantando le canzoni di Arndt e di Körner, tuttavia quest’inni echeggiarono solenni nelle trincee, nelle marcie trionfali attraverso le città conquistate, e nel paese in cortei, in assemblee e perfino sotto la volta del palazzo del Reichstag. Si veda il voi. di A. G. Bragaglia, I Tedeschi e le canzoni di guerra (Bari, Humanitas, 1915): opera di volgarizzamento ma non inutile a consultarsi. Il canto caratteristico di questa guerra fu quello, popolarissimo, e meglio noto per il primo suo verso

1896.   Deutschland, Deutschland über alles.1

mentre il suo vero titolo è Das Lied der Deutschen. L’autore, August Heinrich Hoffmann von Fallersleben (n. a Fallersleben 1798, m. 1874), fu poeta e filologo, bibliotecario della biblioteca universitaria di Breslavia, poi destituito per cause politiche e finì la sua vita avventurosa come bibliotecario del duca di Ratibor a Corvei. Egli compose questo canto nel 1841 nell’isola di Heligoland, allora sotto gl’Inglesi e dove appunto per questo gli fu alzato un monumento. Racconta egli stesso in Mein Leben, vol. VII: «Il 24 agosto [1841] io passeggiava con Campe [il suo editore] sulla piazza: Ho composto una poesia, gli dissi, ma ne voglio quattro luigi. Io gli lessi Deutschland, Deutschland über alles, e prima che io fossi giunto alla fine, egli pose i quattro luigi nel mio portamonete». Il primo verso, divenuto, come ognuno sa, il grido di guerra dei pangermanisti, è stato variamente interpretato, secondo suggeriva la passione degli interpreti; e per darne il senso giusto occorre riportare intiera la prima strofa cui farò seguire la versione datane dal prof. Pio Rajna in un articolo pubblicato nel Marzocco di Firenze, del 19 gennaio 1919:

  1. 1896.   La Germania, la Germania sopra tutte le cose.