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424 Chi l'ha detto? [1251-1254]

temporale toltogli dalla Casa di Savoia, che ha nel suo stemma una croce; Leone XIII con le altre

1251.   Lumen in cœlo.1

le quali, per una delle solite felici coincidenze, possono spiegarsi con lo stemma di casa Pecci, che porta, fra altri simboli, una cometa d’oro; Pio X con quelle, meno appropriate, di

1252.   Ignis ardens.2

che si vogliono spiegare con la circostanza che il compianto Pontefice fu eletto il 4 agosto, giorno di S. Domenico, il quale santo ha nel suo stemma un cane con una face ardente, ma la spiegazione è proprio tirata per forza; e il regnante Benedetto XV con quelle, poco promettenti e che potrebbero spiegarsi con possibili avvenimenti sfavorevoli alla Chiesa, di

1253.   Religio depopulata.3

Secondo la profezia medesima, Benedetto XIV dovrebbe avere otto successori: il primo è designato col motto Fides intrepida, l’ultimo, Pietro II Romano, assisterà alla distruzione di Roma, e al giudizio finale.

Non si potrebbe chiudere questo capitolo senza il ricordo del più fiero nemico d’Italia, dell’ultimo imperatore d’Austria, Francesco Giuseppe, sul quale, poichè la morte pietosa gli tolse di assistere al crollo della monarchia degli Absburgo, non sarebbe il caso di incrudelire. Ma la storia non potrà mai cancellare la sanguinosa apostrofe

1254.   Imperatore degli impiccati.

colla quale lo marchiò Giosue Carducci in un fiero articolo, scritto dopo il supplizio di Oberdan col semplice titolo: XXI decembre, pubblicato nel Don Chisciotte di Bologna, a. II, n. 354, del 22 dicembre 1882 in prima pagina, e che finisce: «Riprendemmo Roma al papa, riprenderemo Trieste all’imperatore. A questo im-

  1. 1251.   Lume nel cielo.
  2. 1252.   Fuoco ardente.
  3. 1253.   La religione devastata.