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300 Chi l’ha detto? [946-948]


Ne diceva le lodi Giuseppe Garibaldi con le note parole:

946.   La pianta uomo nasce in Italia, non seconda a nessuno.

parole del generale dittatore, nell’Ordine del giorno alle truppe volontarie dopo la battaglia del Volturno (i° ottobre i860): «Favorito dalla fortuna, io ebbi l’onore nei due mondi di combattere accanto ai primi soldati, ed ho potuto persuadermi che la pianta uomo nasce in Italia, non seconda a nessuno; ho potuto persuadermi che quegli stessi soldati che noi combattemmo nel l’Italia meridionale, non indietreggeranno davanti ai più bellicosi, quando saranno raccolti sotto il glorioso vessillo emancipatore.» (Cellai, Fasti militari della Guerra dell’Indipendenza italiana, vol. IV, pag. 471). È da credersi che Garibaldi s’ispirasse così dicendo all’Alfieri il quale nell’opera Del Principe e delle lettere (lib. III, nel cap. 11 intitolato: Esortazione a liberar l’Italia dai Barbari, che è probabile non fosse ignoto a Garibaldi) scriveva: «L’Italia è dunque stata sotto tutti gli aspetti ciò che non sono finora mai state l’altre regioni del globo. E ciò attesta, che gli uomini suoi, considerati come semplici piante di più robusta tempra vi nasceano; e le piante, nello stesso terreno, rinascono pur sempre le stesse, ancorché per alcun tempo le disnaturi a forza il malvagio cultore».

È all’Italia che pensa Mignon nella lirica omonima di Goethe (in Wilhelm Meisters Lehrjahre, III, i) chiedendo:

947.   Kennst du das Land, wo die Citronen blüh’ n?1

Che nell’opera lirica pure intitolala Mignon (a. I. sc.6). parole di Michele Carré e Giulio Barbier, musica di Ambr. Thomas (la traduzione italiana è di Giuseppe Zaffira) è stato imitati) nella patetica romanza di cui le goffe parole torto indegne della gentile melodia:

948.   Non conosci il bel suol - che di porpora ha il ciel?


  1. 947.   Conosci tu il paese dove fioriscono gli aranci?