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Introduzione 7

cantanti, i coristi, i ballerini e le ballerine, che aspettavano d’esser chiamati. Finalmente la mia guida mi fece traversare il palcoscenico, e giunsi al posto riservato per me, passando sopra un ponte di tavole gettato sopra l’orchestra, dove osservai una grossa schiera di sonatori seduti presso i loro strumenti, di violinisti, di flautisti, di arpisti, di cembalisti, e chi più n’ha più ne metta.

Su di un palchetto situato in mezzo a loro, tra due lampade a riflettori, con mi leggìo dinnanzi, se ne stava seduto colla sua bacchetta in mano il direttore d’orchestra, dirigendo non solo i sonatori, ma eziandio i cantanti che erano sulla scena.

E appunto sulla scena vidi un corteo d’Indiani che avevano accompagnato una sposa. Era un nugolo d’uomini e di donne in foggie esotiche; ma notai pure due persone in abito ordinario che s’arrapinavano e correvano da una parte all’altra del palcoscenico. Uno era il direttore della parte drammatica, vale a dire il direttore di scena; e l’altro, il quale, calzato di scarpette, volava qua e là con una prestezza maravigliosa, era il direttore di ballo. Seppi dipoi che costui in un mese guadagnava di più che non dieci operai in un anno.

Codesti tre direttori s’ingegnavano di ordi-