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capo settimo 81

ta uomo nasce vigorosa in Italia; ma dimostrano insieme che l’aria vi è sovente cattiva; che per allevarsi, grande, la buona pianta ha talor bisogno d’essere trapiantata; e che l’arie straniere le sono talora pur troppo più amiche. Tutti questi guerrieri senza possibilità di guerreggiare per l’Italia e guerreggianti fuori, mostrano quanto fossero mutate le condizioni nostre da que’ tempi, in che almeno assoldavamo noi gli stranieri, non mandavamo a soldo altrui i nostri capitani di ventura. — Se si voglia riposar l’occhio su qualche vero resto di virtù italiana esercitata in Italia, forza è rivolgersi a quelle province che, dipendenti dalla preponderanza, erano almeno indipendenti dalla diretta signoria straniera, Roma, Venezia, il Piemonte. Ma quali indipendenze, quali virtù anche queste, se vogliamo una volta guardare e vedere? Di Roma e de’ papi dell’ultima metà del Cinquecento e di tutto il Seicento, abbiamo da un Tedesco ed Acattolico una recentissima storia, la quale descrive la magnifica resistenza fatta da que’ papi coll’aiuto di parecchi nuovi e giovani ordini religiosi, contro all’eresie giovani e forti ancor esse. E v’abbiamo, pur degnamente lodali, alcuni fatti civili di alcuni di que’ papi, sopra tutti di Sisto V. Ma questi furono pure i tempi di quel nipotismo menomato e più vile, che non potendo più dar pro-