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prefazione. xxvii

vare a che cosa corrispondessero nella sostanza e nella nomenclatura talune di quelle parole tecniche che si riferiscono specialmente a’ colori; e con tutto che i lavori del Mérimée, dell’Hoefer, del Lefort, il Manuale del Miffaut e del Vergnaud, ci abbiano servito di molto aiuto, pure di talune spiegazioni ci confessiamo non sodisfatti del tutto e siamo rimasti sempre dubbiosi. Intorno al quale Spoglio è da dire, che in esso sono registrate eziandio quelle voci non toscane, ma tolte dal dialetto padovano e veneto, distinguendole però con un asterisco.

Diremo in fine, per mera curiosità degli eruditi, che il Trattato della Pittura del nostro Cennini fu creduto degno di esser tradotto in due lingue straniere, cioè nella inglese e nella francese. E di ambedue è pregio dell’opera dar qualche ragguaglio. La versione inglese è lavoro della signora Merrifield1 la quale ne fece una elegantissima edizione, ornata di due frontespizi miniati, e corredata di una sua dotta prefazione, oltre quella del Tambroni, dove si discorre della tecnica de’ pittori antichi. Vi mise eziandio in fine le note del Tambroni, insieme con altre sue assai erudite circa alla natura de’ colori nominati da Cennino. Dalle quali note abbiamo noi tratto tutto quel meglio che ci ha servito alla dichiarazione posta ad alcuni vocaboli di colori nello Spoglio citato. Della versione francese è autore il signor Vittore Mottez;2 il quale, come è detto nel titolo stesso, fecela sulla stampa del Tambroni, ma della prefazione dell’editore

  1. A Treatise on painting written by Cennino Cennini.... translated by mrs Merrifield. London, Edward Lumley, 86 Chancery Lane; m. dccc. xliv. in-8.
  2. Traité de la peinture de Cennino Cennini, mis en lumière pour la première fois avec des notes par le chevalier G. Tambroni, traduit par Victor Mottez. Paris, Renouard; e Lille, Lefort, 1858, in-8.