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delle voci attenenti all’arte.

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Piega. E puoi aombrare le pieghe di acquerella d’inchiostro, cioè acqua quanto un guscio di noce tenessi dentro due goccie d’inchiostro. 10.

maestra. Togli lo stile d’argento, e va’ ricercando su per li contorni e stremità de’ tuoi disegni, e su per le pieghe maestre. 30.

Pieno. «Detto del colore.» Poi se, l’azzurro è di buon colore e pieno, mettivi dentro in poco di colla stemperata. 83.

Pietra da brunire. Vero è che ad alcuni piace molto brunire pur su per la carta tinta, cioè che la pietra da brunire la tocchi e cerchi, perchè l’abbi un poco di lustro. 17. — La ragione è questa: che fregando la pietra da brunire sopra la tinta, per lo suo lustro, toglie il lustro dello stile quando disegni. ivi.

da macinare colori. Che sono di più ragioni pietre da macinare colori, sì come proferito, serpentino, e marmo. 36. — Ma sopra tutte è il preferito: e togli di quelli così lucidi lucidi, è meglio: e meglio un di quelli che non sieno tanto tanto puliti: e di larghezza da mezzo braccio in su di quadro. ivi.

Pignatta. Poi abbi una pignatta nuova, e mettivili (i bastoni di salcio) dentro tanto, quanto la pignatta sia piena. 33. — Vedi Fornelletto.

Pignattello. Togli uno spicchio di colla dagli speziali, non di pesce, e mettila in uno pignattello in molle in tanta acqua chiara e netta quanto possa tenere due mugliuoli comuni. 16.

Pintore. Poi togli un vasello da pintori, grande e capace ai detti colori macinati. 16.

Pinzetta. Vedi Mordere, Mollette.

Piombino. «Stile di piombo.» Nella carta bambagina puoi disegnare col predetto piombino senza osso, ed eziandio con osso. 12. — E se alcuna volta t’avvenisse trascorso, che volessi tor via alcuno segno fatto per lo detto piombino, togli una poca di midolla di pane, e fregavela su per la carta. ivi. — Vedi Miniare.

— «Peso di piombo.» E a questo (filo) che batti per lo mezzo, a cogliere il piano, vuole essere uno piombino da piè del filo. 67.

Pizzare. «Attaccare.» Quando è squasi asciutta (la doratura) che poco poco pizza, allora abbi il tuo oro fine, e ordinatamente metti e copri il detto stagno del detto oro fine. 99.

Poggiuolo. «Loggia, Terrazza.» Alcuna volta si lavora in camere, o sotto logge o poggiuoli. 177.

Polpastrello. E non far con altro polpastrello di dito, chè egli (l’anulare) è il più gentile che abbi la mano. 151.

Porfido. Rosso è un colore naturale che si chiama sinopia, o ver porfido. 58.

Porpora. «Panno del colore di porpora.» E volendo vestire Nostra Donna d’una porpora, fa’ il vestire bianco, aombrato d’un poco di biffo chiaro, chiaro. 146.

Porporina. «Sorta di colore, oggi chiamato Oro musivo.» Questo colore di porporina si fa per questo modo. Togli sale armeniaco, stagno, zolfo, ariento vivo, tanto dell’uno quanto dell’altro: salvo che meno d’ariento. 159. — Io ti voglio mostrare un colore simile all’oro, il quale è buono in carta di questi miniatori, e ancora in tavola se n’adoprerebbe; ma guarti come dal