Pagina:Cennini - Il libro dell'arte, 1859.djvu/186

146 tavola


Alliquidare. «Detto delle tinte e dei colori, lo stesso che Sfumare.» Mettendo ciascuna incarnazione nel luogo degli spazi del viso: non però appressandoti tanto all’ombre del verdaccio, che in tutto le ricuopra; ma a darle con la incarnazione più scura, alliquidandole, e ammorbidandole sì come un fummo. 147.

Allume di ròcca. «Minerale composto di solfato d’allumina ammoniacale.» E poi insieme li cuoci con lisciva, e un poco d’allume di rocca. 62.

Amatita. Vedi Lapis amatita.

Amatito. «Due sono le specie dell’amatito, così detto dal suo color sanguigno. La prima, che alcuni vogliono essere lo stesso che il cinabro naturale, è dura, di grana fine, di un lustro di diamante, la quale ai trova amalgamata con il mercurio, col minerale del ferro, del rame, dell’oro ec. L’altra detta amatita o matita, è una pietra tenera o rossa o nera, e serve a disegnare. Della prima, perchè dura assai, se ne facevano pietre da brunire.» Rosso è un colore che si chiama amatito. Questo colore è naturale, ed è prieta fortissima e soda. 42.

Amido. Togli gesso sottile e un poco d’amido, o vero un poco di zúccaro, e macina queste cose con colla di quella ragione ch’hai temperato il gesso in tavola. 162.

Ammorbidare. «Unire, Commettere insieme i colori, Sfumare.» Vedi Alliquidare.

Ampolla. Metti queste cose in una ampolla di ferro o di rame o di vetro; fondi ogni cosa al fuoco; ed è fatto. 159.

Àncona. «Tavola per lo più quadrilunga, e terminata in alto o a centina o ad angolo acuto, così detta dalla parola greca ïcona, poichè ordinariamente vi era dipinta una sola e principale immagine come di Cristo, o della Madonna, o di un santo:» Prima vuol essere l’ancona lavorata d’un legname che si chiama arbero o vero povolare, che sia gentile, o tiglio o saligaro. 113.

Ancona. (corpo dell’). E prima abbi il corpo dell’áncona, cioè i piani. 113.

Anconetta. Per due maniere si lavora in vetro; cioè in nelle finestre, e in pezzi di vetro, i quali si mettono in anconette, o vero in adornamento d’orliquie. 171.

Andare delle pieghe. «Ordine, Disposizione delle pieghe.» E con acquerella d’inchiostro in un vasellino, va’ col detto pennello tratteggiando l’andare delle pieghe maestre. 31. — Poi piglia il terzo colore più chiaro, e per quello medesimo modo che hai ritrovato e campeggiato l’andare delle pieghe dello scuro, così fa’ del rilievo. 71. — E con questo colore, tu con pennelletto di vaio, di punta vai ritrovando a pezzo a pezzo le tue ombre, concordando l’andare delle pieghe e dell’altre cose della figura, di pezzo in pezzo di vetro, sì come el maestro ha tagliato əcommesso. 171.

Anellario, «agg. di Dito, cioè il dito anulare.» Tasta poi questi lavori col dito anellario della man diritta, cioè col polpastrello. 151.

Angioletto. Che con sentimento di fantasía e di mano leggiera tu puoi in un campo d’oro fare fogliami e fare angioletti e altre figure che traspaiano nell’oro. 140.

Aombrare. «Adombrare, Ombreggiare, cioè dare colori più scuri ad alcune parti della pittura onde meglio rilievino e tondeggino.» E puoi aombrare le pieghe di acquarella d’inchiostro: cioè acqua quanto un guscio di noce