Pagina:Cavalli - Cenni statistico-storici della Valle Vigezzo I.djvu/127


109   

tornare sui loro passi; volessero riguadagnare la via che doveano percorrere i compagni, qual era quella delle sponde del Rodano, e del Sempione; via d’altra parte, e sponde, al dire di Plutarco, già occupate e difese dall’esercito di Mario. All’opposto i passi del S. Gottardo, e S. Bernardino, mentre trovavansi più al nord, offrivano ampio e non contrastato passaggio, e tanto più dacché dall’Epitome di Livio sappiamo , che i Cimbri si congiunsero nell’Elvezia coi Tigurini, ossia cogli abitanti del cantone di Zurigo, di dove si viene per linea quasi retta, e breve ad Altorf, e successivamente al passaggio del San Gottardo. Si aggiunga, che quelli del S. Bernardino, e del San Gottardo erano in quei tempi, al dire dell’erudito Guido Ferrari (1) , i passi più frequentati per venire da oltremonte. La valle Vigezzo poi dava comodo accesso alle sponde sinistre del fiume Toce, ove trovavasi l’esercito di Catulo, a cui erano diretti i Cimbri. Nè altra strada esiste, che procedendo da oltremonte potesse condurre quelle genti al luogo, a cui s’indirizzavano, e dove arrivarono, vale a dire, alle delle sponde sinistre dell’Atisone. Vero egli è che questi luoghi potrebbero ravvisarsi come incapaci a contenere ed alimentare tanta gente; ma si osservi che da Bellinzona all’Ossola havvi una vallata di oltre trenta miglia di lunghezza; che vi si trovano molti e popolosi paesi; molte e ben pasciute mandrie, e che finalmente quei barbari sapevano procacciarsi il vitto a molte ore di distanza tutto distruggendo quanto sul passaggio veniva loro fallo d’incontrare. Erano un torrente devastatore, un esercito di Cavallette, se ci è lecito il paragone, che accelera o ritarda il corso a seconda della minore o maggiore abbondanza di preda che incontra onde satollare l’ingorda fame.

Quale disastro recasse alla povera Valle tale invasione se lo giudichi il lettore, ben sicuro che qualunque più trista sup-

  1. Lettere Lombarde