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dedurrebbero che i primi popoli dell’Ossola furono Vigezzini dalla esistenza di molte vendile e compre falle da questi in quel territorio; e cosi erroneamente si deduce dall’istromento dei Guidobono, che i primi abitatori di Vigezzo fossero della valle Antigorio. Si aggiunga, che quella pergamena dice, che si cede tutto ciò che il Guidobono e fratelli possedono intus totum massum de Saxilio vallis Vigliettii in territorio de Druogno, per cui è manifesto, che in quel tempo esisteva già la comunità di quel nome.

In punto alla decima di Finero conviene osservare che questo luogo è il più lontano dei paesi della valle Vigezzo da Crodo; che la parrocchia di quest’ultimo luogo non venne eretta, a quanto si dice, che nel secolo decimo quarto, mentre quella di Santa Maria istituissi, come vedremo, nel quarto secolo; che Finero d’altronde prima dell’anno 1569 era membro della parrocchia di Malesco, e noi sappiamo che questa esisteva già nell’anno mille e cento, e che in origine fu smembrata da quella di Santa Maria Maggiore. Or dunque non si può in nessun conto dalla sopra citata investitura argomentare, che Finero fosse membro della parrocchia di Crodo, tanto più che non può l’umana mente persuadersi, che una parrocchia potesse avere dei membri a dieci ore di distanza. La decima di cui parlasi potrebbe derivare da molte altre cause. La chiesa, ed i parrochi di Crodo per lascito, per donazione e simili, erano forse possessori di beni stabili nel territorio di Finero, e può darsi che nel tempo gli cedessero a quel Comune mediante un’annua prestazione da esigersi in forma di decima. Può pure darsi che qualche privato , od anche qualche antico dominatore di Vigezzo trasmettesse il diritto di decima sul luogo di Finero alla chiesa di Crodo, e questa supposizione non è improbabile pei tempi che passarono, e per quelli soprattutto che da vicino seguirono al così detto Medio Evo, in cui dai supremi dominanti cedevansi in dono i paesi, le regioni.