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E se potesse giungerti
     Il mio sospiro, tu, che il duolo ignori,
     Sorrideresti inconscia
     Qual fanno a ’l vento che si lagna i fiori.

Godi, bambina, provvido
     Il ciel ti sia di dolci ore tranquille;
     Il mar, di cui la cerula
     Tinta traspare ne le tue pupille,

A ’l corpicino gracile
     Doni vigore e a’ giuochi tuoi conchiglie;
     Baci e carezze piovano
     Sopra le fresche tue guance vermiglie;

Ma torna a me. Tenendoti
     Per mano, il tedio d’affollate vie
     Io sfiderò: qual’oasi
     Tra me ti poni e le sventure mie.