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163 questa è la cella del vero cognoscimento di te. Dove troverai il cognoscimento della bontà di Dio in te, che sono due celle in nna, e stando neH’una, ti conviene stare nell’ altra, perocché in altro modo verrebbe l’anima a confusione o a presunzione, che se tu stessi nel cognoscimento di te, verrebbe la confusione della mente,

stando solo nel cognoscimento di Dio, verresti a presunzione. Conviene dunque che sieno conditi l’uno con l’altro e faccine una medesima cosa, e facendolo verrai a perfezione; perocché del cognoscimento di te acquistami l’odio della propria sensualità, e per l’odio sarai uno giudice, e sedarai sopra la sedia della coscienzia tua, e terrai ragione, e non lassarai passare il difetto che tu non ne facci giustizia.


III. Di questo cognoscimento esce la vena dell’umililà, la quale non piglia mai alcuna reputazione, e non si scandalizza di neuna cosa che sia, ma paziente con gaudio sostiene ogn’ingiuria, ogni perdimento di consolazione, ed ogni pena da qualunque lato elle si vengono; le vergogne pajono una gloria e le grandi persecuzioni refrigerio, e di tutte gode, vedendoci punita di quella perversa legge della propria volontà sensitiva che sempre ribella a Dio, e vedesi conformare con Cristo crocifìsso, che è via e dottrina della verità: nel cognoscimento di Dio troverai il fuoco della divina carità.

IV. Dove tu ti dilettarai ? In su la croce con lo immaculato Agnello, cercando il suo onore e la salute dell’anime per continua ed umile orazione. Or qui sta tutta la nostra perfezione. Molte cose anco ci sono, ma questa è la principale, dove riceviamo tanto lume, che non potiamo errare nelle minori operazioni che seguitano.

V. Dilettati, figliuola mia, di conformarti con li obbrobri! di Cristo, e guarda il sentimento della lingua, sicché la lingua non risponda alcuna volta al sentimento del cuore, ma smaltisce quello che è nel