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ioi rioso figliuolo della discrezione, il quale le esce dal1’ arbore della carità. Di questi tre rami escono infiniti e variati frutti tutti soavi e di grandissima dolcezza, che notncaiio l’anima nella vita della grazia, quando con la mano del libero arbitrio, e con la bocca del santo ed affocalo desiderio gli prende: in ogni stato che la persona è, gusta di questi frutti, se ella ha il lume della discrezione, in diversi modi, secondo il diverso stato. Colui che è nello stalo del mondo ed ha questo lume, coglie il frutto dell’ obbedienzia dei comandamenti di Dio, ed il dispiacere del mondo., spogliandosene mentalmente; poniamo che attualmente ne s:a vestilo, se egli ha figliuoli, piglia il frutto del timore di Dio, e col timore santo suo gli notrica. Se egli è Signore, piglia il frutto della giustizia, perchè discretamente vuole rendare a ciascuno il debito suo; unde col rigore della giustizia punisce lo ingiusto che punisce la colpa: ed il giusto premia, gustando il fruito della ragione, che per lusinghe, nè per limore servile non si parte da questa vita: se egli è suddito, coglie il frutto dell’obbedienzia e riverenzia verso il Signore suo, schifando la cagione e la via per la quale il potesse offeudare; se col lume non l’avesse vedute, non l’averebbe schifale. Se sono religiosi o prelati, traggonne il frutto dolce e piacevole d’essare osservatori dell’Ordine loro, portando e sopportando i difetti l’uno dell altro, abbracciando le vergogne, il dispiacere, ponendosi sopra le spalle il giogo dell obbedienzia. Il prelato prende la fame dell’onore di Dio e della salute dell anime, gittandoli 1’ amo della dottrina e della vita esemplaria. In quanti diversi modi ed in diverse creature si colgono questi frutti: troppo sarebbe longo a narrarlo; con lingua non si potrebbero esprimare. .

III. Ma vediamo, carissima figliuola (parliamo ora in particulare,~e parlando in particulare sarà parlato in generale), che regola dà questa virtù della discrezione nell’anima. Pare a me che dia questa regola nell anima e nel corpo in persone che spiritualmente i