Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 3.djvu/188

188

i88 A FRA GUGLIELMO D’INGHILTERRA BACCELLIERE (A) CHE STA A LECCETO (B) l DELL ORDINE DI S. AGOSTINO.

I r a t ìt ’ t 1 ’ *. 1 1 .i.il m ! i »;-i .

I. Di due voci, colle quali Dio c’iadta a seguirlo, e prima di quella, eoo cui ci chiama ai patimenti ed alle fatighe, e dell’amore che da essa l’anima ne concepisce. ’ II. De)!’ altra, voce di Dio, con cui desidera esser chiamatp fuori ~r ’ del capo.

III. Lo ragguaglia dei preparamenti, che sì facevano per la difesa . ed esaltazione della Chiesa.

’ ì.

IV. Li raccomanda un giovine, cbe desiderava entrare in reli* . r 1 ’ ’ r ’ gione. r . , i. * .

j ‘ ■ **Al nome di Jesà Cristo crocifisso e di Maria dolce.


I» JL voi, dilettissimo e carissimo padre e figliuolo in Cristo Jesù, la vostra indegna miserabile figliuola Catarina vi si raccomanda nel prezioso sangue del Figliuolo di Dio, con desiderio che a noi sia detta quella parola che disse Dio ad Abraam, cioè, escie dalla casa, e dalla terra tua, ed Abraam obedientb non fece resistenzia al comandamento di Dio, che disse seguitami, ed elli il seguitò. 0 quanto sarà beala l’anima nostra, quando udiremo quella dolce parola, che noi ci partiamo da questa nostra terra del misero miserabile corpo. In due modi.si debba levare l’uomo, e seguitare la prima Verità, che’l chiama: il primo è, che noi trajamo l’affetto dalla casa di questa nostra passione