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88 in molte creature, ma in una anima medesima? perocché come le virtù sono diverse, poniamo che tutto tragghino nel segno della carità, così sono diversi e diversi modi e costumi de’ servi di Dio, non che chi ha perfettamente la virtù della carità, non abbi tutte quante 1* altre virtù, ma a cui è propria una virtù, ed a cui un’altra sopra la quale principal virtù tira tulle l’altre. Onde-altri modi vediamo in colui a cui è propria la virtù della carità, e tutto dilettato nella carità del prossimo suo, e l’altro modo a colui a cui è appropriata la virtù dell’uniiltà con una fame di solitudine; in un altro la giustizia; in un altro una-libertà con una fede viva, che di niuna cosa pare che possa temere; ed altri in una penitenzia. dandosi tutti a mortificare li corpi loro; ed altri studia ad occidere la propria volontà, con vera e.perfetta obbedienzia.

Or così sono i diversi modi e costumi loro, e ciascuno corre però nella virtù della carità, onde abbiamo che i sunti che sono a vita eterna, tutti sono, andati per la via della carità, ma in diversi modi, che l’uno non è simile all’altro, ed eziandio nella natura angelica è differenzia, perocché non sono tutti eguali: und

tra gli altri diletti che abbi l’anima a vita eterna, si è di vedere la grandezza di Dio ne* santi suoi, in quanti diversi modi gli ha rémunerati; ed in tutte le cose create troviamo questa differenzia, cioè di vederle variate in qualche cosa, perocché tutte non sono a uno modo: poniamo che sieno fatte tutte da uno medesimo affetto, cioè creato da Dio in uno medesimo amore; e questa è la grande dignità a vedere in Dio a chi avesse lume e volesse punto cognoscerc la sua grandezza, perocché la troverebbe nelle cose visibili èd invisibili, come detto é: dunque bene é matto e folle colui che vorrà mandare le creature a suo modo, c chi non andarà secondo il. suo parere, ne sarà scandalizzato in lui, non debbe dunque cadere in questo terzo gindicio, ma debbe godere cd avere in reveren* zia li modi c costumi de’ servi di Dio, dicendo in sé