Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 2.djvu/258

258

a58 che ha trovato in sè, acquista la virtù dell’ardentissima carità, unde tra

santi ed amorosi desiderj, e per queslo modo trova la vigilia c continua orazione, cioè mentre che sta rinchiusa in così dolce e gloriosa cosa, quanto è il cognoscimento di sè e di Dio. Vigilia dico non solamente dell’occhio del corpo, ma dell’occhio dell’anima, cioè che 1’ occhio dell’intelletto non si veda mai serrare, ma sempre debba stare aperto nel suo obietto ed amore ineffabile Cristo crocifisso, ed ivi trova T amore e la colpa sua propria; perocché per la colpa Cristo ci donò il sangue suo. Allora l’anima si leva con grandissimo affetto ad amare quello che Dio ama, e ad odiare quello che elli odia, e tutte le sue operazioni drizza in Dio, ed ogni cosa fa a gloria e,loda del nome suo; e questa è la continua orazione della quale dice Paulo: Orate senza intermissione. Or questa è la via di levarsi da essere solamente servo éd amico, cioè dal timore servile e dall’amore tenero dèlia propria consolazione, e giongere ad essere vero servo, vero amico, vero figliuolo, che essendo fatlo vero figliuolo, non perde però che non sia servo e vero amico; ma è servo ed amico in verità senza alcuno rispetto di sè, nè d’allro clic solo di piacere a Dio.


. VI. Dicemmo che stettero dieci dì, e poi venne lo Spirito Santo: così l’anima che vuole venire a questa perfezione, le conviene stare dieci dì, cioè ne’ dieci comandamenti della legge, e con li comandamenti della legge osservare i consigli; perocché sono ligati insieme,

non s’osserva 1’ uno senza 1’ altro: e vero è, che quelli che sono al seculo debbono osservare i consigli mentalmente per santo desiderio, e coloro che sono levati dal mondo gli debbano osservare mentalmente ed attualmente, e così, se riceve l’abbondanzia dello Spirilo Santo, con vera sapienzia di vero e perfetto lume, e cognoscimento, e con fortezza e potenzia forte conira ogni battaglia, c potente principalmente contra sè medesimo, signoreggiando la propria sensualilà; ma tulio questo non potreste (are, se n* an-