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153 non temino la morte, ma disponghinsi con virtù a sostenere per l’amore della verità e per riformazione della sapta Chiesa inhno alla morte, e dare la vita se bisogna per onore di Dio. Oimè, oimè, non indugiate il tempo e non s’aspetti tanto a ponere il rimedio, che la pietra ci caggia in capo. Oimè disavventurata l’anima mia, che tutte l’altre cose, cioè, guerra, disonore ed altre tribolazioni ci parrebbero meno che una paglia o una ombra, per rispetto di questo; pensate che io ne tremo pur a pensarlo, specialmente avendo udito da alcuna pei sona (F), essendole mostrato col mezzo della ragione quanto ella era grave e pericolosa, intanto che la guerra, pensate, li pareva niente a rispetto di quello. Dicovi che pareva che il cuore e la vita si partisse dal corpo suo per dolore; onde invocava e chiedeva la misericordia che provedesse a tanto male, desiderando che il corpo suo gettasse sangue per forza del santo ed affocato desiderio, non parendoli che il sudore dell’acqua fosse sufficiente a satisfare, e però voleva sudore di sangue, e volentieri avrebbe voluto che il corpo suo fosse stato svenato.

Credo, carissimo padre, che meglio mi sia a tacere che a parlare di questa materia; ma prego voi quanto io so e posso, che pregate Cristo in terrà e gli altri, che tosto si facci questa pace. e che lenghino quelle vie e quelli modi che siano onore di Dio t riformazione della santa Chiesa, ed a levare questo scandalo: e se pur venisse che voi siate fortificati con ia virtù e con uomini virtuosi, acciocché si possa resistere, e cacciare le tenebre e permanere nella luce, ed io non ne dubito punto che Dio il farà per la sua infinita misericordia, e spezzerà le tenebre e la puzza della sposa sua, e rimarrà l’odore e la luce al tempo suo (G), quando piacerà alla smisurata ed infinita bontà e carità di Dio; ed in questo mi conforto, e piglia allegrezza l’anima mia, che se questo non fosse, credo che io morrei, stentando. Or siatemi virile e colonna che mai non manchiate (H)% ed io ne pie*