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libro terzo. 237


scono tra essi le gelosie, col far carezze e favore all’uno in presenza dell’altro; e quando veggon che quello ancor che esse più amano già si confida d’esser amato per le dimostrazioni fattegli, spesso con parole ambigue e sdegni simulali lo sospendono, e gli trafiggono il core, mostrando non curarlo e volersi in tutto donare all’altro; onde nascono odii, inimicizie ed infiniti scandali e ruine manifeste, perchè forza è mostrar l’estrema passion che in tal caso l’uom sente, ancor che alla donna ne risulti biasimo ed infamia. Altre, non contente di questo solo tormento della gelosia, dopo che l’amante ha fatto tutti i testimonii d’amore e di fedel servitù, ed esse ricevuti l’hanno con qualche segno di corrispondere in benivolenza, senza proposito e quando men s’aspetta cominciano a star sopra di sè, e mostrano di credere che egli sia intiepidito, e fingendo nuovi sospetti di non esser amate, accennano volersi in ogni modo alienar da lui: onde per questi inconvenienti il meschino per vera forza è necessitato a ritornare da capo, e far le dimostrazioni, come se allora cominciasse a servire; e tutto di passeggiar per la contrada, e quando la donna si parte di casa accompagnarla alla chiesa ed in ogni loco ove ella vada, non voltar mai gli occhi in altra parte: e quivi si ritorna ai pianti, ai sospiri, allo star di mala voglia; e quando se le può parlare, ai scongiuri, alle biasteme, alle disperazioni, ed a tutti quei furori, a che gl’infelici inamorali son condotti da queste fiere, che hanno più sete di sangue che le tigri.

LXXV. Queste tai dolorose dimostrazioni son troppo vedute e conosciute, e spesso più dagli altri che da chi le causa; ed in tal modo in pochi di son tanto publiche, che non si può far un passo nè un minimo segno, che non sia da mille occhi notato. Intervien poi, che molto prima che siano tra essi i piaceri d’amore, sono creduti e giudicati da tutto ’l mondo, perchè esse, quando pur veggono che l’amante già i vicino alla morte, vinto dalla crudeltà e dai strazii usatigli delibera determinatamente e da dovero di ritirarsi, allora cominciano a dimostrar d’amarlo di core, e fargli tutti i piaceri, e donarsegli, acciò che essendogli mancato quell’ardente desiderio, il frutto d’amor gli sia ancor men grato, e