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libro terzo. 189


XXIII. Rise il Magnifico Juliano, e disse: La ostinazione che tende a fine virtuoso si dee chiamar costanza; come fu di quella Epicari, libertina romana, che essendo consapevole d’una gran congiura contra di Nerone, fu di tanta costanza, che, straziata con tutti i più asperi tormenti che imaginar si possano, mai non palesò alcuno dei complici; e nel medesimo pericolo molti nobili cavalieri e senatori timidamente accusarono fratelli, amici, e le più care ed intime persone che avessero al mondo. Che direte voi di quell’altra che si chiamava Leona? in onor della quale gli Ateniesi dedicarono inanzi alla porta della ròcca una leona di bronzo senza lingua, per dimostrar in lei la costante virtù della taciturnità; perchè essendo essa medesimamente consapevole d’una congiura contra i tiranni, non si spaventò per la morte di dui grandi uomini suoi amici, e benchè con infiniti e crudelissimi tormenti fosse lacerata, mai non palesò alcuno dei congiurati. — Disse allor madonna Margherita Gonzaga: Parmi che voi narriate troppo brevemente queste opere virtuose fatte da donne; chè se ben questi nostri nemici l’hanno udite e lette, mostrano non saperle, e vorriano che se ne perdesse la memoria: ma se fate che noi altre le intendiamo, almen ce ne faremo onore.

XXIV. Allor il Magnifico Juliano, Piacemi, rispose. Or io voglio dirvi d’una, la qual fece quello che io credo che ’l signor Gasparo medesimo confessarà che fanno pochissimi uomini; — e cominciò: In Massilia fu già una consuetudine, la quale s’estima che di Grecia fosse traportata, la quale era, che publicamente si servava veneno temperato con cicuta, e concedevasi il pigliarlo a chi approvava al senato doversi levar la vita, per qualche incommodo che in essa sentisse, ovver per altra giusta causa, acciò che chi troppo avversa fortuna patito avea o troppo prospera gustato, in quella non perseverasse o questa non mutasse. Ritrovandosi adunque Sesto Pompeo.... — Quivi il Frigio, non aspettando che ’l Magnifico Juliano passasse più avanti, Questo mi par, disse; il principio d’una qualche lunga fabula. — Allora il Magnifico Juliano, voltatosi ridendo a madonna Margherita, Eccovi, disse, che ’l Frigio non mi lascia parlare. Io voleva or con-