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lira, tutti quelli della cetera, in somma ogni sorta di canto. Ed essendo in sul fiore della sua verginitá, ballava con le ninfe, cantava con le muse; ed, amando la sua stessa verginitá, era selvaggia e schiva di tutti i maschi, e degli uomini e degli dèi. Pane, della sua musica invidioso e della disdetta del suo amore isdegnato, divenutole nemico, mise tanto furore ne’ petti dei pastori e de’ caprari incontro a lei, che, come cani e come lupi avventandosele, la scerparono e sbranaron tutta e, mentre che ancora cantava, ne sparsero i pezzi per tutta la terra. Raccolse essa terra, per compiacere alle ninfe, tutti i suoi canti e fece conserva della sua musica, ed a lor grado in certi luoghi manda la sua voce fuora, la qual, come facea allora la vergine, cosi ancora adesso contraffá tutte le voci degli dèi, degli uomini, degli stromenti, delle fere e di Pane stesso mentre che suona. Egli, sentendola, salta e correle dietro pe’ monti, non tanto per vaghezza d’averla, quanto di trovare chi sia che nascosamente imburchi le sue sonate. — Mentre che Dafni a questa guisa favoleggiava, Cloe gli andava ad ora ad ora appiccando qualche baciozzo; ed Eco replicava quasi tutto ciò che diceva, come se la volesse far fede che di nulla mentiva. Finito ch’ebbe, gittataglisi in braccio, lo baciò non che dieci volte, ma molte volte dieci, e baciandolo facea scoppio, per piacere di sentir Eco, che ancor ella baciava.

Il sole ogni giorno piú sormontava e ’l caldo cresceva, percioché, finita la primavera, cominciava la state, e gli amorosi pastorelli d’altri estivi sollazzi si procacciavano. Dafni notava pe’ fiumi, la Cloe si lavava per le fontane; egli sonava a contesa co’pini, ella cantava a gara co’lusignuoli; insieme cacciavano pe’ grilli, pigliavano delle cicale, coglievano de’ fiori, scotevano gli alberi, magnavano le frutte. Giá s’erano alcuna volta coricati ignudi, e postisi ambedue a giacere sopra una pelle di capra; e facilmente ne sarebbe la Cloe femmina divenuta, se non che Dafni, dubitando del sangue e temendo non l’appetito lo trasportasse, non permetteva troppo spesso che la si spogliasse; di che la Cloe forte si meravigliava, ma non s’ardiva per vergogna di domandare la cagione. Questa state ebbe