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ta fatica unite singolarmente, de’ più remoti tempi, manca quell’autenticità, senza la quale non sia mai ch’io m’accinga a questa impresa. I libri che ho potuto consultar non sono molti, e alssai pochi i documenti, che ho potuto vedere e registrare: e gli archivi, e le biblioteche private, tranne assai poche, non so per quali arcane ragioni, furono infino ad ora per me inaccessibili. Nientedimeno voglio sperare, che avendo io fatto palese al pubblico il mio disegno [che a tale effetto appunto mi sono risolto di pubblicar questo Scritto] mi verran porti dalle persone letterate e cortesi que’ necessarj soccorsi, senza i quali, potrei io ben desiderare, ma non mai compiere quest’edificio.

Ma quì già parmi di sentirmi fare un acerbo rimprovero ad alcuni de’ miei concittadini, perch’io abbia osato asserire, che i letterati di Trento, e di Rovereto mancano ancora del loro biografo, quando fin dall’anno 1733. uscì da’ Torchj di Pierantonio Berno Librajo in Rovereto, un opuscolo che ha questo titolo: Saggio della Biblioteca Tirolese, ossia notizie istoriche degli Scrittori della Provincia del Tirolo, nel quale (è necessario dirlo perchè s’intenda) si registra pur qualche scrittore di Trento e di Rovereto. Autore di tal libriccino, è Jacopo Tartarotti, fratello del famoso nostro Girolamo. S’io l’