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notizie degli altri, che Caligola ora diede i suoi spettacoli negli scepti, ora in luoghi, ch’egli facea a tal fine circondare di palizzate. Claudio ancora che si dilettò di spettacoli grandemente, il gladiatorio più solenne lo diede ne’ scepti. In fine sappiamo dal nostro Tacito, che i medesimi due Capitani1 Cecina e Valente diedero a Vitellio combattimenti di gladiatori qua e là pei borghi di Roma, festeggiando così il dì natale dell’Imperatore.

E che non sia stato per tai certami anfiteatro eretto in Cremona lo fa credere il non vederlo nominato nell’arsione per ostil odio pochi mesi dopo accaduta a quella città, cose non solite ad esser dimentiche dal nostro scrittore; il quale anche poco prima all’occasione di parlare d’una battaglia datasi in Piacenza uno2 bellissimo ne ricorda posto fuori della città, che abbruciò nell’atto di quel conflitto. E se all’incontro immune dall’incendio fosse rimasto in Cremona un anfiteatro, lo avrebbe l’isto-


  1. Natalem Vitellii diem Cæcina, ac Valens editis tota urbe vicatim gladiatoribus celebravere. Tac. hist. lib. 2.
  2. In eo certamine pulcherrimum amphitheatri opus situm extra muros, conflagravit. Tac. hist. lib. 2.