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— Accadono tutte a me! — soleva esclamare Coraldi ogni volta che gli capitava qualcosa un po’ fuori dell’ordinario.

Quel tutte era, evidentemente, un’esagerazione. Che ne sapeva lui di quel che toccava agli altri in questo mondo di guai? Ma la mattina che l’amico Borelli lo vide arrivare a casa sua alle sei e mezzo, con quel diluvio che veniva giù, interminabile, dalla sera precedente, inzuppato d’acqua nonostante l’ombrello e così sconvolto che le parole gli uscivano a stento di bocca, non osò neppur di sorridere sentendolo esclamare desolatamente:

— Accadono tutte a me, caro Borelli!

In altra circostanza Borelli lo avrebbe mandato al diavolo. Gli aveva interrotto, sul meglio, un sogno così significativo che, pur sognando, egli pen-