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194 luigi capuana

con un tremore di tenerezza nell’accento, chino su lei, carezzandole lievemente i capelli:

— Come ti senti? Come ti senti?

— Bene, papà. Non ho bisogno... di nulla!

Egli si era seduto dapprima al solito posto, poi aveva collocato la seggiola vicino al capezzale, e teneva la mano su quella fronte scottante, madida del sudore della febbre che consumava le ultime forze di tanto fiore di giovinezza.

— Papà! — ella disse con un filo di voce. — I santi sacramenti, presto... E tu, non dubitare: verrò a darti in sogno... quel che tu desideri. Sì, sì, papà!

Egli la baciò tutta su le coperte, dal capo ai piedi, delicatamente, come una santa reliquia, col cuore pieno d’immensa gratitudine per quella promessa che egli non avrebbe rivelato a nessuno fino a che non si fosse avverata.

E quando la collocò con le sue mani nella cassa mortuaria, che don Vito aveva fatta fare a sue spese, foderata di raso bianco internamente e di velluto azzurro, fuori — povera creatura! Era leggera come una piuma! — e quando la casa parve vuota, schiacciata sotto il silenzio della desolazione, ed egli si trovò finalmente solo con la moglie